Italian Students' testimonies

22.02.2021

 

BD History of migration reports 


At the school in Bacău we talked about migration then we were asked to create a comic book designed by us guys, inventing a story with immigration as its central theme. I was in a group with a Romanian girl and a Polish girl and together we decided to tell the story of a boy who ran away from his country at war to seek better living conditions abroad. Unfortunately, at the beginning the protagonist of our history, as well as the majority of immigrants, finds it very difficult to integrate and has to overcome many obstacles before being completely accepted in the new country. In the end, however, proving to be a good person, manages to be accepted and find a little 'of serenity and once established tries to bring into his new home even the family remained in his country of origin.

Sabrina

It was nice to work in a team because after having decided together what to do, each one of us drew a part that was part of the whole story we created to tell. At the beginning we did not know what to do but then slowly the work took shape and meaning.

Antonio

I did not know the history of immigration from other countries. During the work in the school of Bacau I discovered that our European countries have many things in common. I liked the way we learned it. We were all committed thinking, deciding and drawing a story of migration.

Giuseppe

Initially I feared that working with other foreign kids would be difficult for English because I'm not good with foreign languages but I saw that we understood each other anyway. The drawing was a great way to tell what we were learning. There were so many stories to tell and we made a big bill with drawings puzzles rapresenting a comic book.

Renato

Cosa dicono gli alunni e i loro genitori che hanno partecipato al primo viaggio Erasmus? Eccone una raccolta


Questo viaggio mi ha cambiata molto sono maturata e ho capito tante cose di me stessa. Ad esempio credevo di essere una ragazza molto fragile invece sono molto forte e questo mi soddisfa abbastanza Spero di avere una seconda possibilità di partecipare a questo progetto fantastico Francesca 

Una parola non capita, un canto e una danza tradizionale,tante attività interattive e nuove amicizie queste sono state le fondamenta del progetto erasmus al quale ho partecipato. Un progetto che mi ha portato a varcare i confini della mia nazione fino ad arrivare in Romania dove ho trascorso una delle settimane più belle della mia vita. Come protagonisti di questa fantastica storia ci sono 4 nazioni con molte differenze tra loro ma con unico obiettivo generale: trovare un comune denominatore fra loro che costruisca un ponte di unione su menti aperte alle diversità. Ciò è stato reso possibile grazie allo scambio delle danze e dei canti tradizionali presentati da ogni paese che sono stati condivisi e riarrangiati fino a creare un nostro proprio show. Questa esperienza mi è servita anche per migliorare il mio inglese lingua veicolare comune e punto d'incontro tra i paesi. Prima di questo viaggio ero un ragazzo molto immaturo che preferiva non avere molte responsabilità invece grazie a questo progetto mi ritengo cambiato ovviamente in positivo e pronto a fare un altro passo verso ciò che è diverso. Antonio 

voglio iniziare col dire che è stata un'esperienza bellissima anzi unica. voglio per prima cosa iniziare a ringraziare la prof Laura giamattei e il prof Salvatore lucente. abbiamo fatto delle attività mostruose, bellissime con l'organizzatrice la prof Sonia la professoressa rumena. il primo giorno ci hanno accolto come se fossimo della loro scuola abbiamo migliorato tante parti di noi abbiamo conosciuto tante persone fantastiche. le attività di gruppo a scuola e le visite ai castelli sono state organizzate no bene ma benissimo; i castelli sono fantastici una cosa soprannaturale sembrava di essere in una fiaba abbiamo avuto un albergo lussuoso una scuola da favola tanto che vorrei solo ritornare il prima possibile. abbiamo fatto attività varie dai giochi, alle danze e le canzoni tipiche di ogni paese (croati polacchi rumeni e noi italiani) poi in team abbiamo lavorato su un disegno che posto insieme agli altri formava una storia unica che parlava di naufraghi che scappano dal loro paese e vengono accolti in un altro. personalmente ho avuto un approccio immediato con i croati specialmente Martin e Fran che mi mancano tantissimo; dei polacchi mi manca la mia "enjoy" hahaha LOL. I rumeni facevano sentire il loro calore e la loro amicizia verso di noi, non nascondo che mi mancano tantissimo. il giorno che non dimenticherò mai è la serata così detta "serata di gala" abbiamo mangiato e dopo ballato con tutti i prof e i ragazzi, io e Antonio siamo stati l'anima della festa. l'ultimo giorno abbiamo visitato il castello di brâsov ma quando alla fine della giornata ci hanno accompagnati all'hotel e sono scesi tutti dal pullman per salutarci, non nascondo che mi sono scese delle lacrime. io prima che piango finisco qua, dico solo che se potessi me ne ritornerei ora, mi mancate tantissimo vi voglio bene e vi giuro che un giorno vi troverò. grazie prof Laura e prof Salvatore - .Renato 

Un ponte tra mente e novità 

La settimana dal 2 al 9 dicembre, l'ho trascorsa in Romania insieme ad altri cinque ragazzi italiani, la professoressa Giamattei e il professor Lucente. È stata una settimana stupenda, piena di emozioni e nuove esperienze. Siamo stati nella città di Bacău ospiti della "Scoala Gimniziala Nicolae Iorga" e abbiamo poi visitato le città di Braşov e Bran. Quando domenica sera siamo arrivati all'aeroporto rumeno ero elettrizzata ma, allo stesso tempo, anche un po' in ansia all'idea di iniziare a vivere quell'avventura. Il lunedì, però, conoscendo i ragazzi ogni dubbio è passato: infatti, abbiamo ricevuto un'accoglienza stupenda e ci hanno subito fatto sentire parte del gruppo. Abbiamo stretto amicizie con croati, rumeni e polacchi senza badare alla nazionalità, all'etnia o alla religione; anzi, ognuno era curioso di conoscere le tradizioni dell'altro. Ci siamo divertiti con balli e canti tipici dei rispettivi paesi sentendoci parte di un unico gruppo in cui nessuno veniva lasciato fuori. In quanto all'inglese, è stata una difficoltà che, chi più chi meno, siamo riusciti a superare comunicando senza problemi. Inoltre, penso che sia stata un buonissima idea quella di parlare di migrazioni, visto che ci sono molti rumeni in Italia. Questi ultimi, ci hanno fatto capire la profonda differenza tra le etnie Rom e rumena che spesso tendiamo a confondere. Oltre al calore dei ragazzi del posto ho adorato anche: la neve, a cui noi napoletani non siamo affatto abituati, il cibo buonissimo i bellissimi castelli di Bran e Peles. La cosa più brutta è stata proprio il dover salutare i propri amici e la città di Bacău, con la speranza di tornare e incontrarsi nuovamente. Questo viaggio è stata un'enorme opportunità che ho cercato di cogliere al meglio e che mi rimarrà per sempre impressa, per il modo in cui mi ha cambiata, spingendomi ad aprire la mente ancora di più verso le novità e la condivisione .- Sabrina 

UN'ESPERIENZA "ERASMUSSIANTE"

 Il giorno 2 dicembre inizia il progetto Erasmus alla scuola Adelaide Ristori, con il viaggio interculturale in Romania di 6 alunni di terza media accompagnati da 2 professori. Gli alunni coinvolti sono: Alessandro Toscano, Francesca Scognamiglio, Sabrina Scognamiglio, Giuseppe Vecchione, Renato Ischero e Antonio Esposito; i prof : Laura Giamattei e Salvatore Lucente . Si prospetta già dall'inizio un'esperienza entusiasmante , interessante e ricca di emozioni. Il giorno dell'arrivo a Bacau siamo stati accolti da una delegazione della scuola "Gimnaziala Nicolae Iorga", scuola con cui abbiamo condiviso questa esperienza di scambio culturale, tradizioni e integrazione. Questa esperienza l'abbiamo condivisa anche con gruppi di ragazzi provenienti da una scuola in Croazia e da una in Polonia. Il giorno seguente iniziano le attività con canti e balli preparati dalla scuola ospitante intervallati da momenti di conoscenza reciproca attraverso giochi "rompighiaccio". Ovviamente non potevano mancare momenti ristoratori dove si sono consumati pasti tipici rumeni al ristorante "Green Park" e all'hotel "Dumbrava" dove abbiamo soggiornato. Il secondo giorno ci siamo divisi in 3 classi diverse dove abbiamo composto una canzone, inventato un ballo e registrato un video ricordo. Il pomeriggio ogni paese ha presentato la propria scuola in un vero teatro ed eseguito i propri balli tradizionali; infatti noi napoletani abbiamo eseguito la Tarantella che avevamo preparato a scuola prima della partenza. Presenti vari gruppi folkloristici. Mercoledì abbiamo presentato i fenomeni di emigrazione ed immigrazione di ogni paese, è stata spiegata la differenza tra popolazione rom e rumena da un componente di una scuola rom, capo della comunità di zingari presente a Bacau mentre nel pomeriggio abbiamo visitato la città in compagnia dei nostri nuovi amici. Giovedì abbiamo votato il logo che deve rappresentare il significato del notro progetto. Molto bello quello polacco che ha vinto. Si è votato anche la canzone composta da ogni classe. La giornata si è conclusa con la serata di GALA e di saluti, durante la quale si è cenato ma soprattutto abbiamo ballato, cantato, scatenati, sfrenati e festeggiato tutti insieme anche il compleanno di Francesca con una bella torta gentilmente offerta dalla coordinatrice rumena del progetto Erasmus. Il clima della serata al contrario di quello esterno è stato caldissimo e frizzante, sottolineando l'allegria e la condivisione che si respirava fra di noi. In questa occasione si è risvegliato lo spirito rumeno presente in me. Il giorno seguente siamo partiti insieme ai polacchi e ai rumeni per Brasov e Bran per visitare non solo le città ma anche i famosi castelli di Peles e di Bran (quello di Dracula, il conte Vlad). Quello che mi ha colpito di più è stato quello di Peles per la sua bellezza e maestosità. Lungo il percorso non sono mancate battaglie a palle di neve tra i ragazzi, nè i giochi al parco dei dinosauri nè il giro al mercatino di Natale per i souvenir. Dopo quest'avventura siamo tornati a Bacau per poi partire il giorno seguente per Fiumicino, da cui abbiamo preso un Pullman "Fiumicino Express" per rientrare a Napoli pur sempre "Casa Dolce Casa". Quest'esperienza è risultata interessante per lo scambio culturale, ma anche emozionante perchè ho percepito il calore, l'accoglienza, la cordiale ospitalità del popolo rumeno cha và al di là di ogni immaginazione . Alessandro Francesca

 Istinto, paure, incertezze: questa era la mia piccola prima di partire!!! Sapevo i suoi limiti le sue paure, ma neanche un attimo ho dubitato ..e tutto questo mi ha ripagato con una Francesca sempre istintiva, ma più cauta più riflessiva, p... Ernestina Emanuela 

 Innanzitutto vi ringrazio per l'esperienza concessa a mio figlio. In merito al quesito se il Progetto Erasmus ha sortito qualche effetto su mio figlio posso dire che e' stata un'esperienza formativa per il mio ragazzo. Un 'occasione di crescita e di potenziamento delle sue capacita' di autonomia. Noto che mio figlio e' molto piu' autonomo e mi sembra cresciuto...Credo che gli e' servito veramente molto questo scambio culturale. Grazie ancora a voi professori senza la vostra collaborazione non ce l'avremmo fatta ..ne noi genitori ne loro ragazzi... Un abbraccio Rita Volevo dirle che sono molto contenta che mio figlio sia riuscito a partecipare a questo progetto...Dopo la morte del padre ,mio figlio si era chiuso in se stesso ma ho visto che è riuscito ad integrarsi bene e si è divertito come non mai,sicuramente lo trovo cambiato più sicuro di se....Grazie x avegli dato questa bellissima opportunità...distinti saluti Paola

 L'esperienza del progetto Erasmus col viaggio in Romania sembrerebbe aver liberato mio figlio da un gabbia psicologica, una gabbia d'insicurezza, infatti sembra più aperto a nuove e belle esperienze, a socializzare e relazionarsi con altre persone, conoscere ed esplorare nuove realtà, maggiormente disposto a mettersi in gioco anche in cose, come il ballo o il canto in cui precedentemente non si sarebbe mai cimentato per un apparente introversione ma forse più per un eccesso di riservatezza e un minimo di timidezza. Comunque pensiamo che questa esperienza sia servita ed abbia in piccola parte contribuito alla crescita di nostro figlio. Andrea  

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